La gravità


Quelli con lo scooterone a centoventi ovunque, spesso riversi a terra agli incroci, con le donne depilatissime, quasi levigate, e superabbronzate avvinghiate dietro che pensano per tutto il tempo “ammazza quant’è fico er ragazzo mio, ammazza quanto sò fica io... ammazza quanto semo fichi”. Forse non costruiscono la frase proprio in questo modo, ma teoricamente è questo il concetto.
Tu nell’Y10 verde sporca sei una merda. Bianco da far ridere i bambini che fanno i castelli di sabbia sul bagnasciuga, pieno di nei che la macchina che mappa i nei si rifiuterebbe di disegnare il catasto del tuo patrimonio tumorale benigno, magro e così poco allenato che non ti arruolerebbero neanche nei kamikaze, sempre con la fronte aggrottata, sempre a pensare, pensare, pensare. A chi piace più pensare? Pensare non piace più a nessuno, chissenefrega, è passato di moda.
Gli occhiali da sole semmai sono alla moda.
Quelli sullo scooterone con ragazza depilata al seguito, che probabilmente la si prende direttamente al concessionario che te la trovi già seduta sulla sella nel motosalone*, ti superano abbagliandoti con gli occhiali da sole a specchio a goccia. Anzi no, a specchio l’ha lei; lui l’ha affumicati o tutti neri. Anche lui è abbronzantissimo, guardaroba solo di camice biance, cinte e occhiali da sole. E Acqua di Giò (si scrive così?).
Quanto si spende in occhiali da sole? Troppo forse. Ora, non per fare l’africanista, che gli africanisti non li condivido neanche io, ma in Africa non possono avere neanche gli occhiali da vista e noi siamo pieni di occhiali da sole. Maccheccazzocenefotte. Forse meglio non vederci chiaro nella vita.
Che bei visi abbronzati che abbiamo. Ma tanto non arriveremo mai ad abbronzarci quanto gli africani. Loro il nero ce l’hanno nel DNA, a noi tocca fare la fila in auto per andare a Capocotta al mare ad aragostarci prima di imbrunirci. Ecco perché quelli dagli scooteroni parecchio grossi comprano degli scooteroni parecchio grossi. Per non fare la fila. E per trovare parcheggio. Per sbrigarsi a scendere in spiaggia e prendere tutto il sole che c’è.
Poi quelli degli scooteroni, abbronzantissimi e levigatissimi, quando scendono dallo scooterone sembrando tozzi, rozzi e tuffellari pure. Bah, di fondo sono tutti tufellari come categoria dello spirito** quelli così. Le loro abbronzate donne anche peggio. Abbronzate che sembrano sporche. Sono sporche come categoria dello spirito**.
Io ho delle cose lisce e levigate in casa, ma non la donna annessa alla sella della moto. Forse avrei dovuto comprarne uno nuovo e molto più grande di quello che ho io di scooter. Ma non volevo spenderci troppo, non volevo fregarmene un cazzo dello scooter se si graffia o se me lo fottono, voglio proprio vederlo quello che mi frega quel motorino, gli voglio fare i complimenti!
Forse avrei dovuto aumentare il peso dei bilancieri in palestra quando a quindici anni facevo le distensioni su panca orizzontale invece di guardare le mie coetanee che tanto, dovevo saperlo, non c’avrei mai fatto nulla. Per fortuna o purtroppo non so ancora. Ma quando caricavo pesi in palestra mi sentivo troppo idiota chè già si fa troppa fatica a contrastare la gravità a corpo libero, pensa se mi vado a caricare di tutto quell’altro fardello inutile. Distendermi su una panca orizzontale stretta e già sudata da altri e contare fino a dieci levate, con uno che ti sta dietro che devi stare attento a non strozzarti col bilanciere, è una cosa parecchio faticosa. Forse molto più faticosa che non avere una donna abbronzantissima.
Forse in questi giorni dovrei andare ad ustionarmi in spiaggia e poi indossare camicie banche e recarmi a Trastevere e attendere che accada qualcosa.
Ma la sera sono troppo stanco, e il giorno mi va di fare altro, ormai mi sono abituato a lavorare. Il lunedì mi sveglio tardi e almeno per un’oretta medito su come trascorrere l’intera settimana. Poi mi ritrovo a fine settimana che tutto è fatto così come appuntato sull’agendina rossa, ma io non me ne sono neanche accorto. E così il lunedì di nuovo, mi fermo un’ora, organizzo, faccio e non ricordo. E così finché la gravità smetterà di preoccuparmi.

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* Citazione necessaria, Rino Gaetano “Spendi, spandi, effendi” – a duecento c’è sempre una donna che ti aspetta, sdraiata sul cofano all’autosalone, e ti dice “prendimi maschiaccio libidinoso, coglione”.
** Citazione necessaria, Davide Fanigliulo in un dialogo tra amici – leccesi come categoria dello spirito.


G_

1 commento:

Anonimo ha detto...

...per la Y10 sporca
...per i nei
...per la fronte corrugata
e tutto il resto...
...ancora qui.