Le ragazze di quando ero piccolo

Quando ero piccolo e mi piacevano le ragazze seguivo dinamiche vendicative simili a quelle degli uomini, solo che ero un bambino, e accadeva quasi tutto nella mia mente.
La prassi era quasi sempre la stessa. Per lunghi periodi di tempo mi affezionavo all’idea che mi piaceva una ragazzina. Detto in altro modo, per molto tempo mi fissavo con una qualche ragazzina per cui mi inebetivo completamente, e nella mia mente costruivo tutta la storia di cui noi eravamo i protagonisti e l’amore l’energia che muoveva i nostri spiriti, mentre lei, nel contempo, non ne sapeva nulla. Oh, quante ragazzine non sanno neanche quale emozionante storia d’amore non sono mai riuscite a vivere solo perché non ne sapevano nulla; chissà quanti cavalli bianchi senza galoppo. A me non interessava granché, me ne sentivo innamorato. Me ne prendevo cura. Tutto accadeva nella mia testa.
Accadeva dunque che non vedevo l’ora di andare a scuola al mattino, il momento in cui mi sarebbe passata accanto, osservare come si muoveva. Ero incuriosito di vedere quali vestiti avrebbe indossato, e come, nei giorni, riusciva ad accostarli. Erano anche e soprattutto questi gli elementi che mi attiravano particolarmente. Osservavo talmente nei dettagli tutto, che imparavo a memoria le strade che percorreva, i pezzi del suo guardaroba, le scadenze con cui curava il suo corpo, sapevo quando aveva fatto la doccia e quando invece si trascurava; conoscevo i capelli, quando erano vaporosi e opachi erano lavati la sera prima, quando erano lucidi e schiacciati, erano invece di qualche giorno. Sapevo tutto, tanto che la sentivo vicino a me, conoscevo, immaginavo, il sapore delle sue labbra, della sua saliva, della sua pelle. Scrivevo anche delle canzoni a volte, o pure, quando ne cantavo alcune, le dedicavo a lei.
Poi la cosa solitamente si trascinava stanca come in quei rapporti in cui gli uomini non mettono troppo impegno, e vedono la donna come un contenitore di erotismo. Il mio di erotismo, a quindici anni, era identico a quello di un uomo cresciuto, tuttavia pur sempre puro, incontaminato e sconosciuto. Era bellissimo.
G_

1 commento:

Anonimo ha detto...

Te l'ho detto che ci somigliamo!

C.